“Devi sentire l’onda, ascoltare la sua energia, sincronizzarti e poi lasciarti andare”.
Adoro la metafora dell’onda.
Come Psicoterapeuta della Gestalt lavoro molto con le immagini. In particolare, mi avvalgo della metafora come strumento evocativo e la utilizzo per entrare in contatto con il mondo interno del paziente, per arrivare insieme e il più vicino possibile a ciò che la persona sente e pensa di quel che sente. Le metafore possono rappresentare un punto di partenza per individuare nuovi movimenti possibili: basta “animarle” con l’immaginazione (come le gif sui nostri telefoni!) così da esplorare desideri e intenzioni, man mano scoprendo nuove direzioni.
Una metafora che uso spesso nella relazione terapeutica è quella dell’onda.
Avete presente un surfista? Come può restare in equilibrio sulla sua tavola quando cavalca un’onda?
Certamente cadrebbe se si sporgesse troppo in avanti, così come se spostasse tutto il suo peso all’indietro. Restare in equilibrio equivale a riuscire a stare nel qui e ora, focalizzati sul presente e immersi in un movimento consapevole tra passato (indietro) e futuro (avanti). Come una danza!
Da questo punto di vista, l’onda è vita. Muoversi nel mondo è come surfare nel mare della vita. Indubbiamente ci saranno sbilanciamenti, cadute, mare mosso, calma piatta. Sta a noi scegliere come affrontarli, alla ricerca di un equilibrio.
Non abbiamo controllo sul movimento del mare, non possiamo impedire alle onde di arrivare. Quello che possiamo fare è comprendere l’onda, affrontarla per non farci travolgere.
Che significa? Come le onde, così anche le nostre emozioni e i nostri pensieri sono passeggeri. Arrivano, stanno, passano.
Non possiamo modificarne dimensioni o forza. Tuttavia, riconoscerli, dar loro un nome, una forma, un “sapore”, ci permette di acquisire consapevolezza su ciò che accade dentro di noi ed è un primo passo per non farci travolgere al loro passaggio.
E tu, hai mai provato la sensazione di venire travolto da un’onda? E da un’emozione?
Il mio logo…
Sono nata in una città di mare, l’immagine dell’onda è per me familiare. Sono cresciuta respirando e godendo di questo panorama, sono sempre stata attratta dal mare in tutte le sue forme, convinta che esistesse un forte richiamo tra me e lui.
Quando è partito il progetto per costruire il nuovo sito, mi sono chiesta quale metafora avrebbe potuto rappresentarmi, quale logo avrebbe potuto accompagnare il mio nome e le mie parole.
Ho chiuso gli occhi e l’immagine che mi è apparsa davanti è stata subito quella di un’onda.
Curiosando in libreria, mi sono poi imbattuta in un libro, un silent book: L’Onda di Suzy Lee.
“Le coincidenze non esistono”, mi disse una volta uno dei miei maestri. Colpita dai colori della copertina, e ovviamente dal titolo, è stato amore a prima vista.
Pagina dopo pagina, un susseguirsi di emozioni e pensieri mi ha attraversata. La curiosità iniziale ha fatto spazio alla meraviglia, la meraviglia ha successivamente ceduto il posto a un’idea: utilizzare questo libro in terapia, destinandolo ad essere un fedele compagno di viaggio nella mia esperienza professionale.
Mi ricorda quanto è importante la costante ricerca di equilibrio, il continuo movimento dell’anima, il dialogo tra le nostre parti interne. Cosa sento. Qui e ora.
Un frammento del libro è diventato il mio logo.
Un’onda.
Le coincidenze non esistono.
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